Il valore architettonico nella fotografia dei Becher

I Becher lavorano insieme dal 1957, dopo essersi conosciuti all’Accademia di Dusseldorf. Il loro progetto fotografico si delinea precisamente fin dall’inizio, assumendo come soggetto una serie di tipologie di architetture industriali: torri di raffreddameno, acquedotti, fornaci di calce, strutture d’accesso alle miniere, cisterne d’acqua, come nel caso di Wasserturm. Realizzate soprattutto in Europa, le fotografie sono uniformate dal bianco e nero, dalla visione frontale, da condizioni omogenee di luce e dall’essenza di persone. fotografia industriale becher dusseldorf

Si presentano in composizioni a griglia di nove, dodici o quindici elementi. Cosi montate rimandano all’idea di catalogo, rispecchiando il principio di raccolta sistematica che sta alla base della ricerca. fotografia industriale becher dusseldorf

Nuova Oggettività

Il modello dei Becher è rappresentato dalla tradizione fotografica della Nuova Oggettività. Sono gli artisti stessi a indicare come riferimento August Sander che negli anni venti, con Volti del nostro tempo, si era prefissato di catalogare i volti dei tedeschi al tempo della Repubblica di Weimar. Come in Sander, la ricerca dei due artisti mira alla conservazione del proprio soggetto attraverso la pratica rigorosa della serie, capace di portare alla luce analogie e differenze.

Fotografando antiquati edifici in abbandono, ne preservano sia il valore architettonico che quello storico, in quanto emblemi del lavoro. Come indica il titolo di una delle loro prime pubblicazioni – Sculture anonime: una tipologia di edilizia industriale. del 1969 – gli edifici hanno per loro un significato artistico: sono appunto ”sculture”. Più volte coinvolti in indagini di archeologia industriale, sono considerati pionieri di questa disciplina. Associati spesso a nomi degli artisti Edward Ruscha, Dan Graham e Douglas Huebler, i Becher condividono con loro un uso seriale della fotografia, secondo una strategia propria del Concettuale. Insegnanti all’Accademia di Dusseldorf sono i maestri di riferimento della generazione successiva, di Andreas Gursky,. Candida Hofer, Thomas Ruff, Thomas Struth, definiti infatti ”la classe dei Becher” fotografia industriale becher dusseldorf

Tipologie e sviluppi

I Becher non erano interessati alle singole fotografie, ma al confronto di edifici con il medesimo scopo ed una struttura affine; per questo le loro opere sono solitamente composte da più immagini in sequenza e questo poteva richiedere settimane o addirittura anni di lavoro.
I Becher seguivano due criteri per le loro raccolte, ovvero:

  • Tipologie: raggruppamento per similitudine per creare un confronto.
  • Sviluppi: fotografie di uno stesso soggetto, da diverse angolazioni, per osservarne tutti i punti di vista.

Entrambi i casi venivano posti su tavole, in modo da facilitarne la consultazione, ecco alcuni esempi: fotografia industriale becher dusseldorf

 

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