I colori e le tematiche

Degli esordi come poeta rimane una corposa traccia tanto nell’opera pittorica quanto in quella scultorea di Enzo Cucchi, artista appartenente al movimento della Transavanguardia, che nell’insieme dei racconti delle storie della sua terra d’origine, l’Appennino marchigiano, ha tratto una costante fonte di ispirazione. A testimoniarlo non sono soltanto titoli, come Cani con la lingua a spasso, pieni di forza evocativa, ma un repertorio figurativo ricorrente, altrettanto allegorico e misterioso. Cucchi opere teschi transavanguardia

Cucchi conobbe un esordio folgorante sul finire degli anni settanta, con una pittura dai toni accesi e quasi neoespressionistici, che gli permise di imporsi rapidamente in un contesto internazionale favorevole alla figurazione. Nel corso degli anni, poi, è stato in grado di assorbire e metabolizzare rapidamente. una vasta gamma di tecniche, gesso, bronzo, ceramica, che verranno tutte piegate nella fucina incandescente dell’immaginazione dell’artista-poeta, insieme a una vasta galassia di riferimenti iconografici. ricorrenti: animali, comete, stelle, montagne, maestosi paesaggi, ma soprattutto teschi.

L’arte del pittore marchigiano

Nell’opera di questo artista, infatti, il discorso sulla vita è spesso sviluppato attraverso il continuo ricorso ai simboli della morte: ”i quadri sono caverne”, egli scrive, ”enormi terrificante caverne oscure e piene di dubbi che trasmettono paura: esse sono sinonimo di paura e morte, ma è proprio. da questa sensazione di morte che nasce la possibilità di reinventare tutto”.

Un processo particolarmente evidente nella tela Cani con la lingua a spasso,. dove i personaggi sono apparizioni che emergono da un luogo onirico e sembrano portare un messaggio da un tempo lontano. Non per questo quelle di Cucchi. non sono costruzioni visive coerenti: affascinato dalla pittura quattrocentesca italiana, egli riesce a edificare lo spazio e a definire chi lo attraversa per mezzo. di un rapporto serrato e violento tra l’ombra e la luce, i chiari e gli scuri. Cucchi opere teschi transavanguardia

Chi è Enzo Cucchi?

Formatosi da autodidatta, dopo gli esordi in ambito concettuale, è approdato alla figurazione, diventando uno dei principali esponenti del nucleo storico della Transavanguardia italiana. tematizzato da Achille Bonito Oliva. Nelle opere su tela, accompagnate da numerosi disegni e spesso presentate da testi poetici scritti dall’artista stesso, si riappropria con sguardo visionario del mito, della storia dell’arte e della letteratura. (Cani con lingua a spasso, 1980 ed Eroe senza testa, 1981; Sia per mare che per terra, 1980), dando vita a composizioni di grande intensità simbolica, nelle quali spesso il mondo è rappresentato come campo di battaglia tra due principi opposti.

Dopo le grandi composizioni con l’uso del carboncino e del collage, ha sperimentato l’utilizzo di diversi materiali, tra i quali, la terra, il legno bruciato, i tubi al neon e il ferro (nella serie Vitebsk-Harar dedicata. ad Arthur Rimbaud e Kazimir Severinovič Malevič), abbracciando nel contempo un uso quasi caravaggiesco della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale. Cucchi opere teschi transavanguardia

Nel 1986 ha risposto alla chiamata del gallerista napoletano Lucio Amelio che, in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980,. aveva chiesto ai maggiori artisti contemporanei dell’epoca di realizzare un’opera che avesse come tema il terremoto, da inserire nella collezione Terrae Motus. La sua opera Senza titolo è costituita da quattro pannelli di ferro invecchiati e arrugginiti, che rimandano alla violenza dell’usura del tempo, al centro dei quali campeggia un tondo con un vascello, immagine simbolica cara all’artista.[2] Ha realizzato anche alcune sculture e la decorazione della cappella di Monte Tamaro, presso Lugano (1992-94, architetto Mario Botta). Cucchi opere teschi transavanguardia

 

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