I meccanismi della mente secondo Paprika

”Paprika”, ultimo lungometraggio di Satoshi Kon che ridefinisce e smussa alla perfezione una personale ossessione nello scandagliare la psiche dei suoi personaggi, manipolarla fino a studiare tutti i piccoli meccanismi che la compongono. Ricordiamo che non è la prima opera dell’autore ad arrivare sul grande schermo, ”Perfect blue” ( 1997 ) , ”Millenium Actress” ( 2001 ) e ”Paranoia Agent” ( 2004 ),  sono alcune delle prove dell’invidiabile e non comune qualità dei suoi racconti.Paprika film sogno animazione

Satoshi Kon affronta il romanzo omonimo da cui “Paprika” nasce, scritto da Tsutsui Yasutaka. che in tanti, ancora oggi, avevano tentato di mettere in scena, senza però alcun risultato. La storia parla della scoperta di Tokita, uno scienziato grasso e geniale che ha inventato la DC-Mini, una macchina in grado di entrare. nei sogni e ”comandarli” a scopo terapeutico: aggiustando quelli sarà possibile riequilibrare la psiche umana, gravata che sia da una semplice nevrosi o da una grave psicopatologia. Ovviamente prenderanno il sopravvento alcuni antagonisti senza scrupoli più propensi al terrorismo che al benessere della gente.Paprika film sogno animazione

Tokyo, tempo presente. Vita, architettura e tecnologia sembrano quelle dei nostri giorni, salvo la scoperta e lo sviluppo di una nuova tecnologia: la DC-Mini. La bella protagonista Chiba, algida e professionale, la sta usando in via sperimentale sulle nevrosi del detective Kogawa, un paterno capitano di polizia alle prese con un difficile. caso d’omicidio e che soffre di un trauma legato a un’antica amicizia spezzata. Paprika film sogno animazione

La potenza del sognoPaprika film sogno animazione

Il sogno non ha soluzioni di continuità, virtualmente infinito, onnipotente, digiuno dei concetti di forza e morte, totalmente squilibrato, senza ordine e non lineare ; esso utilizza la realtà come uno dei suoi infiniti strumenti, e neanche il più potente; non conosce la rassicurazione delle traiettorie, dei climax, non cede alle regole del raccordo. e del montaggio, mescola realtà e possibilità, passato e presente, paure e aspettative. In ultimo non si fa problema a giocare sporco, ad attaccare l’umano. con le patologie che lui stesso ha categorizzato: l’Edipo, il dualismo, la metamorfosi, la sessualità.

Immagini di impressionante bellezza e visionarietà, la balena mostro, i titoli iniziali, il quadruplo sogno dell’ispettore giocato sui generi cinematografici, il volo di Paprika nel cielo, il tuffo alla Mommy, il mostro delle tenebre finale. e quella bambina che cresce divorando lui e i suoi incubi. Un film colto, pieno di psicologia e scienza, un film sul concetto di alter ego formidabile, quello dell’ispettore che corre e corre e corre, insegue senza mai poter raggiungere chi c’è davanti a lui. (come fu nel suo filmino amatoriale giovanile), quello della dottoressa Chiba e del suo sensuale doppio Paprika, quello tenerissimo del grassone genio  e di tutte le. sue trasformazioni da nerd. Solo un genio poteva disegnare tutto questo. E chissà quanto di Kon c’è dentro, quanti sogni, quanti incubi, quanti ricordi. L’ispettore alla fine è nella solita strada di città piena di cinema. Quelli che vediamo negli schermi sono gli stessi film di Kon. Non ci serviva veder questo, perchè che lui mettesse tutto sè stesso dentro i propri film era evidente.Paprika film sogno animazione
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