“Silvio Berlusconi street art”Laika street artist Berlusconi

Silvio Berlusconi si è trasferito e ha lasciato la sua storica residenza romana, Palazzo Grazioli: l’ex presidente del consiglio ha infatti spostato il suo quartier generale in quella che fu un tempo la villa del regista Franco Zeffirelli sulla via Appia, e che era già di proprietà di Berlusconi, che l’aveva concessa in comodato d’uso al cineasta fiorentino.Laika street artist Berlusconi

La notizia non è sfuggita alla street artist Laika che ha salutato il premier affiggendo, in via degli Astrali (proprio dietro Palazzo Grazioli), un’opera di street art per omaggiare as uo modo il Cavaliere: si tratta di un poster in cui l’ex premier compie il suo trasloco portandosi dietro due scatoloni, uno con “fascicoli processuali”, e l’altro con “ricordi”, dal quale spunta una statua del dio Priapo con il tipico fallo eretto, come da classica iconografia. “Se quelle mura potessero parlare”, dice Laika, “ne avrebbero di storie da raccontare”.

 Laika street artist Berlusconi

“AttaccaAutrice”

Aveva dedicato la sua opera a Daniele de Rossi. Su un muro di Piazza Testaccio, il 22 maggio 2019 era infatti  comparso. un grande manifesto che ritraeva il centrocampista giallorosso con la scritta “Yankee go home”. Su una foto pubblicata sul
suo profilo  Instagram la street artist, che si definisce 
Autrice/Attacchina, scriveva a proposito dell’opera 

“è un doveroso omaggio a chi, come Daniele, in tutta la sua carriera si è fatto beffe del falso perbenismo e dei disvalori del calcio moderno. E poi a svilire l’etica, in questo caso, ci ha pensato già la proprietà americana, perfetto. esempio di quell’arroganza made in U.S.A. che ha rovinato lo sport più bello del mondo”.

“prende di mira” diversi personaggi del mondo della politica e dello spettacolo, creando un “mosaico” di otto manifesti, accompagnati da un testo introduttivo, il tutto esposto sul muro del mercato Vittoria nel quartiere romano di Prati in via Sabotino. Titolo della mostra/mosaico è  NO EYEZ ON ME.

Protagonisti otto personaggi ben noti sul cui volto è impressa una scritta che, tra ironia e realtà in qualche modo, li definisce. Dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che “AMA Roma“, al cantante Lorenzo Jovanotti che il “volontariato rende liberi”; dal Ministro Matteo Salvini in versione “Baywatch” al “doppio taglio” del leader nordcoreano Kim Jong Un.

Se è vero che leggere i volti della gente è sempre più difficile, offuscati come sono dalle migliaia di maschere e filtri che usiamo per nascondere la realtà, allora può essere rivoluzionario distorcere quegli stessi filtri fino a capovolgerli, a renderli grotteschi e non-sense e, quindi, straordinariamente veri”. –  Scrive Laika, premettendo: Nell’era dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario; ma lo sono anche la bugia, la finzione e lo sberleffo”. 

L’artista spiega poi il senso di questa mostra/mosaico, attraverso la quale intende 

“ribaltare il concetto di inganno fino a renderlo l’unica cosa della quale ci si possa fidare. In un mondo in cui tutti mentono, voglio dire la verità attraverso il suo contrario, far diventare trasparenti 8 personaggi, scrivendogli. sul volto le loro bugie e quelle del nostro mondo, riportando ad una dimensione ironica i grandi temi d’attualità, non per sminuirne l’importanza ma per spersonalizzarli e renderli universali”.

“Ogni viso – continua Laika – è accompagnato da una didascalia chiaramente assurda, distopica, ma comunque non troppo. lontana dalla realtà. C’è una critica ad alcuni dei volti, non è difficile capire quali, mentre altri sono solo il veicolo per un messaggio da comunicare.  Quindi Greta Thumberg canta ‘life in plastic is fantastic’ contro chi denuncia il problema dell’inquinamento e non fa nulla per porvi rimedio, o il dottor House diventa un antivaccinista, per prendere in giro le presunte tesi scientifiche dei no vax”.

Laika strizza anche un occhio alla cultura trash. Ci sono infatti Donald Trump e Pamela Prati, “perché uno non è migliore o intrinsecamente più importante dell’altra: fanno tutti parte dello stesso mondo disperato, artificiale e bugiardo”.

Come buona parte della street art, anche in questo caso lo scopo è divertire e far riflettere al tempo stesso. NO EYEZ ON ME dunque – sottolinea Laika – è “una risata amara che serve a seppellire il vuoto che siamo diventati.

Laika street artist Berlusconi

 

 

 

 

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