C’è un filo sottile che unisce scrittura, cinema e impegno civile.
Debora Scalzo lo percorre con grazia e determinazione, da anni. Per questo motivo, il prossimo 1° agosto a Trecastagni, nell’ambito della rassegna Trecastagni d’Estate, le verrà conferito il prestigioso Premio Nazionale Ercole Patti 2025, accanto a nomi di grande rilievo come Catena Fiorello, Giovanni Caccamo, Giuseppe Schillaci e Giuseppe La Venia.
Un premio che rende omaggio a chi attraverso l’arte sa restituire dignità alle storie, voce al dolore, e luce a ciò che troppo spesso resta nascosto.
Con il docufilm “Paolo Vive”, dedicato al giudice Paolo Borsellino e interpretato da Bruno Torrisi, Debora Scalzo ha portato un messaggio potente in Italia, in Europa, in Canada e negli Stati Uniti. Ora il film, grazie al supporto del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, approderà anche in spagnolo in Ecuador, Argentina e Brasile, diventando ponte tra culture e generazioni. L’opera è inoltre entrata nei programmi di studio della prestigiosa British Columbia University di Vancouver, a conferma della forza educativa del cinema.
Oggi la Scalzo è al lavoro su “Oltre la Divisa”, film di denuncia e riscatto che affronta corruzione, abusi di potere, gioco d’azzardo, giustizia e amore. Una co-produzione internazionale hollywoodiana firmata Cinergi Pictures, che la porterà a girare tra Catania, Lugano e San Paolo del Brasile, con uscita nelle sale italiane a fine 2026 e all’estero con il titolo “Beyond the Uniform”.
A rafforzare questo cammino, è uscito da poco il suo nuovo romanzo “Breve ma Intenso” (Santelli Editore), con la prefazione di Simone Montedoro. Una storia d’amore intensa e proibita tra una regista e un colonnello comandante dei Carabinieri, che racconta l’umanità dietro ogni divisa e rende omaggio all’Arma, istituzione a cui l’autrice è profondamente legata.
Il Premio Ercole Patti 2025 è un riconoscimento che sottolinea la forza di una visione artistica capace di coniugare emozione, denuncia e verità.